Borghi Costieri: Petacciato
Pubblicato da Francesca Ur, in Molise · 24 Agosto 2021
Petacciato si trova nel Molise in provincia di Campobasso. Petacciato, è la “terrazza dell'adriatico” perchè gode di un panorama mozzafiato che va dal promontorio del Gargano, alle Isole Tremiti, fino ai monti della Majella. A rendere Petacciato una piccola meraviglia sono però le sue dune sulla spiaggia, poco antropizzata, che si allunga per circa 7 km in una distesa di natura incontaminata (Petacciato Marina).
Tra le dune, in un ambiente tutelato e selvaggio, nidificano uccelli rari quali il Fratino e il Cavaliere d'Italia e a rendere ancora più bella la simbiosi tra flora e fauna c’è la pineta, che per due chilometri separa il mare dalla strada e avvolge le spiagge con i suoi pini marittimi a ombrello, concedendo ombra e profumando l’aria. Con la sua acqua cristallina e i fondali bassi e sabbiosi, Petacciato si rivela una scelta ottima anche per i bambini. La spiaggia non manca dei servizi e dei comfort necessari per tutte le esigenze e negli ultimi anni è stata installata l'area dedicata ai diversamente abili.
La storia di Petacciato non è meno interessante delle sue bellezze naturali. Il piccolo borgo che conta solo 3.700 abitanti, è il più piccolo dei centri della costa molisana ed ha una storia molto antica. In passato fu occupato dai Frentani, subì gli assalti dei Goti (V secolo), dei Bizantini (VI secolo), dei Longobardi (VII secolo). Le invasioni barbariche, più verosimilmente quella da parte dei Longobardi, furono secondo gli studiosi anche la causa della fine di Buca (o Buba), una città costiera dotata di un importantissimo porto, poi misteriosamente inghiottita dalle acque dell'Adriatico. L'esatta ubicazione “dell'Atlantide dell'Adriatico” è ancora avvolta nel mistero, molte fonti storiche comunque la collocano proprio a Petacciato. Il piccolo centro molisano ha vissuto anche il dominio dei D'Avalos, una nobile famiglia napoletana che contribuì notevolmente a ridare al paese uno sviluppo economico, sociale, culturale e religioso.
La principessa Ortensia D'Avalos, in sposa al duca Giovanni Quarto di Belgioioso dal quale non ebbe figli, visse a Petacciato tra le mura del Palazzo Ducale, che spogliò dall'architettura e dagli arredamenti medievali per conferirgli l'aspetto di un elegante palazzo signorile. La costruzione originaria del Palazzo ducale (o Castello), risalente all'epoca medievale, era sicuramente diversa dall'attuale. Sulla facciata ovest, l'attacco del ponte levatoio lascia ipotizzare l'esistenza di un fossato, ora non più esistente, circondante il Castello. In epoca rinascimentale, dopo aver subìto la quasi totale distruzione, perse le caratteristiche di Castello per assumere quelle di Palazzo signorile. Come dicevamo, quindi, sarà Ortensia d'Avalos che nella seconda metà dell'800, rinnovandolo innalzerà un altro piano. Per la realizzazione vennero utilizzati materiali di provenienza locale estratto dalle cave esistenti in Petacciato (pietra e pozzolana), l'esterno dell'edificio mantenne le sembianze di una struttura medievale e furono costruiti beccatelli e merlatura. In questo periodo il Palazzo riempì le sue stanze di collezioni di monete, statue, bronzi e di un piccolo museo zoologico della fauna di queste parti, ricco di animali cacciati dallo stesso Duca e poi imbalsamati. Con il cambio di proprietà il palazzo non fu più abitato e perse il fascino di un tempo ma con l’acquisizione da parte del comune e dopo numerosi interventi di ristrutturazione, del palazzo sito in piazza Belgioioso oggi è fruibile al pubblico lo spazio esterno ed alcune aree interne: il salone principale del pian terreno, il secondo piano e il seminterrato, ovvero le aree ristrutturate.
Petacciato, nonostante la sua millenaria storia, è divenuto un Comune autonomo soltanto nel 1923, distaccandosi da Guglionesi. Molti furono anche gli insediamenti religiosi presenti sul territorio. Sono ancora visibili alcuni resti del Monastero e dell'annessa Chiesa di San Paolo e poi l'unico arrivato fino ai giorni nostri ossia la "vecchia" chiesa di San Rocco oggi conosciuta come chiesa di Santa Maria, situata nel centro storico e costruita tra il XI e il XIII secolo.
Anche a Petacciato le tradizioni non mancano e quella più longeva è quella de "Lu Sant'Antonje", una rappresentazione cantata delle tentazioni subite da Sant'Antonio Abate, che si tiene ogni 16 Gennaio al "calar del sole".
Durante il vostro soggiorno consigliamo di gustare tutta la bontà della tradizione culinaria molisana ma qui segnaliamo un piatto freddo, l’insalata di maiale, tipico della cucina locale, di facile esecuzione e poco conosciuto.
Petacciato può essere anche un interessante punto di partenza, lontano dal turismo di massa, per raggiungere gli altrettanto interessanti vicini borghi dell’entroterra o della costa. Essendo quasi al confine con l’Abruzzo, poi, il soggiorno a Petacciato è una divertente occasione per un soggiorno multiregionale.