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Visitare i Borghi: Borgo Valsugana
Guida di Viaggi e Turismo in Italia - Visit Italy
Pubblicato da Italy FOR Tourist in Trentino Alto Adige · 31 Agosto 2021
Borgo Valsugana (El Bórgo in dialetto locale, Burg in Suganertal in tedesco, desueto) è un comune italiano di 7 010 abitanti della provincia di Trento: è l'undicesimo centro abitato della provincia per popolazione, il terzo della Valsugana ed il principale della Comunità Bassa Valsugana e Tesino.
Borgo è situata in una strozzatura della Valsugana e si è sviluppato attorno al fiume Brenta stretta tra il monte Ciolino a Nord e il monte Rocchetta a Sud, entrambi non molto elevati. Il suo centro storico è l'unico in tutto il Trentino ad essersi sviluppato su entrambe le sponde di un fiume (a differenza del centro storico di Trento, per esempio, che occupa una sola sponda dell'Adige).



Capoluogo politico e amministrativo della valle, Borgo Valsugana offre il più rimarchevole paesaggio fluviale urbanizzato superstite in Trentino. Dominato dal imponente Castel Telvana l’abitato è attraversato dal fiume Brenta, che ha contribuito a conferirgli una deliziosa impronta Veneta.



Cosa c'è da vedere a Borgo Valsugana?
Il corso Ausugum con le sue botteghe e i portali barocchi, le chiese di S. Anna, di San Rocco, San Francesco, della Pieve e il monastero di San Damiano, Castel Telvana (privato), il ponte Veneziano, sul fiume Brenta, il Palazzo Ceschi.



Dalle origini all'età romana
I primi nuclei abitativi stabili si insediarono nella bassa Valsugana a partire dalla tarda età del bronzo. Si trattava soprattutto di popolazioni retiche e venetiche.
La romanizzazione del territorio avvenne probabilmente nel I secolo d.C., quando esso venne annesso al Municipium di Feltria della X Regio. In quest'epoca la valle assunse il nome di “Vallis Ausuganea”, dall'antico nome di Borgo, che era appunto “Ausugum” (nome che oggi conserva la via più importante del centro storico). In un secondo tempo il nome si modificò in “Burgum Ausugi”, con l'aggiunta di “Burgum”, dal germanico burgs ("luogo rialzato fortificato"). Il termine ausugum è stato sicuramente romano ma forse nato dai residenti non romani, quindi i venetico-reti, quindi di lingua retico prealpina; potrebbe essere anche di derivazione greca visti i notevoli traffici che i greci ebbero con gli scambi commerciali fra gli empori commerciali di Adria e Spina, ma sicuramente di altri porti sui fiumi che arrivavano alla base delle prealpi venete, dalla Laguna, non così lontana da Bassano. Anche il paese di Susegana e gli abitanti del basso Veneto, gli Eugaei hanno quasi la stessa "radice". Il Borgo di Ausugum potrebbe però derivare dal nome della popolazione che i romani trovarono in questo luogo, che è l'area più larga e centrale di tutta la valle e quindi aveva un maggior numero di abitanti. I primi mercanti romani che qui arrivarono con i loro carri di mercanzie nel 250 a.C., forse li chiamarono Ausugi, come i Drixinates della larga valle dell'Agno (da cui derivò il borgo di Drixinum-Trissino) e gli Arusnates veronesi e forse gli abitanti dell'alta valle dell'Astico gli eventiali "Asticones". Non è cambiato nei millenni il meccanismo della nascita del nome di una popolazione, specialmente se questa popolazione era orograficamente delimitata dalle montagne. In tedesco e quindi anche in longobardo, l'inizio della parola aus significa da, cioè provenriente da... sugi, asugi, sugum..
La costruzione della Via Claudia Augusta Altinate, importante arteria viaria che collegava Altino (nei pressi dell'odierna Venezia) ad Augusta (in Baviera), favorì la creazione di nuovi insediamenti abitativi nella valle e diede notevole impulso economico al paese.



Il Medioevo
Nell'alto Medioevo il paese continuò a essere interessato da un intenso traffico commerciale sia attraverso l'antico percorso della Via Claudia Augusta, sia attraverso la Via Paulina, tragitto mercantile più recente. All'inizio del II millennio vennero creati il Principato Vescovile di Trento e la Contea Vescovile di Feltre, alla quale vennero aggregati anche Borgo e il resto della Valsugana Orientale, per ragioni storiche e per la difficoltà di comunicazioni con Trento.
Verso la fine del Duecento avvennero i primi insediamenti di coloni di lingua tedesca, provenienti in gran parte dalle zone germanofone delle Alpi meridionali, le cui tracce sono evidenti ancor oggi nella toponomastica locale e in diversi cognomi.



Gran parte della costruzione attuale del Castel Telvana risale al 1331, con l'eccezione del palazzo superiore, risalente al periodo romano. Il castello fu dominio dei signori di Castelnuovo, di Caldonazzo e dei signori di Welsperg, che lo ingrandirono nel Cinquecento.
Per tutto il Trecento la Valsugana fu oggetto di una dura contesa tra i conti del Tirolo e diverse città venete, passando ripetute volte da una parte e dall'altra. La valle farà parte della Repubblica di Venezia per una breve parentesi tra il 1410 e il 1413, prima di passare definitivamente sotto il diretto dominio del Tirolo e di conseguenza del Sacro Romano Impero Germanico. Si stabilirono così i cosiddetti “welsche konfinen”, ovvero i confini tra Tirolo e Stati italiani che resteranno praticamente invariati fino alla Grande Guerra. Il passaggio della Valsugana Orientale ai duchi d'Austria diede origine ad una seconda ondata di immigrazione tedesca, che portò nel territorio soldati, artigiani, armaioli e minatori (provenienti soprattutto dalla Baviera).

L'Ottocento
Nel 1796 le campagne napoleoniche segnarono la fine di un lungo periodo di tranquillità: Napoleone Bonaparte stesso giunse a Borgo e vi pernottò con 15.000 uomini, per vincere gli austriaci il giorno successivo presso Bassano del Grappa. Nel 1809 anche la Valsugana Orientale fu coinvolta dalla sollevazione hoferiana, che interessò la popolazione di tutto il Tirolo storico, ribellatosi alla dominazione franco-bavarese.
Nel 1862 un furioso incendio distrusse una vasta porzione del paese, lasciando circa 1670 persone senza tetto. Fra le case ricostruite fu aperta una larga via che venne dedicata a tutti i fratelli che generosamente aiutarono il paese, come ancora oggi si legge su una lapide di “Via Fratelli”.
Durante la Terza guerra di indipendenza del 1866 la Valsugana fu teatro di alcune fortunate azioni delle truppe italiane. Per la sua posizione, insieme agli altri territori trentini di confine il comprensorio di Borgo divenne uno dei settori più fortificati dell'arco alpino. Un notevole progresso per lo sviluppo della valle fu raggiunto nel 1896 con l'inaugurazione della ferrovia della Valsugana, che arrivava all'epoca solo fino a Grigno, al confine con il Regno d'Italia.

Il Novecento
Con lo scoppio della prima guerra mondiale il 24 maggio 1915, la Valsugana si venne a trovare proprio sulla linea del fronte, che in luglio si spostò proprio tra Roncegno Terme e Borgo. Per vari mesi questa zona fu terra di nessuno, e l'anno successivo gli abitanti furono costretti a sfollare, in parte verso l'Austria, in parte verso l'Italia. Per la Bassa Valsugana fu una catastrofe: l'intera zona venne sottoposta a furiosi bombardamenti, che provocarono la distruzione di circa un terzo dei fabbricati di Borgo e il danneggiamento più o meno grave dei restanti due terzi. Alla fine della guerra, nel novembre 1918 Borgo venne annessa all'Italia, assieme al resto del Trentino, all'Alto Adige e all'Ampezzano.



La seconda guerra mondiale, pur con tutti i disagi legati ad ogni conflitto, non causò danni materiali ingenti. Nel 1943 il Trentino fu praticamente annesso al Terzo Reich assieme alle province di Bolzano e Belluno, formando la zona d'operazione dell'Alpenvorland. Poco prima della resa, il 2 maggio 1945 i tedeschi fecero saltare in aria la Casa Romani, sede del loro comando, provocando un incendio che danneggiò notevolmente anche le case vicine.
Nel 1953 venne installato nell'Ospedale di S. Lorenzo una bomba al cobalto, chiamata Eldorado A per la telecobaltoterapia, la prima nel suo genere in Europa, facendo di Borgo Valsugana un centro d'eccellenza nella cura dei tumori.
Il 19 agosto 1954 morì nella sua casa in Val di Sella (comune di Borgo) lo statista Alcide Degasperi, originario proprio della Valsugana.

Monumenti e luoghi d'interesse
Castel Telvana

Architetture religiose
Chiesa arcipretale della Natività di Maria, interessante edificio settecentesco con alcuni dipinti [7] e le reliquie del santo patrono, il campanile progettato da Tommaso Temanza e la vicina chiesa di San Rocco, piccola ma interamente affrescata da Francesco Corradi. Nelle vicinanze si trova il palazzo dove dormì Napoleone Bonaparte di passaggio in Valsugana.
Chiesa di Sant'Anna, un tempo parte di un esteso convento ed ora uno dei pochi edifici rimasti dopo l'incendio del 1862 che distrusse gran parte del paese. Altro edificio rimasto è l'attuale municipio, che presenta ancora un grazioso chiostro.
Santuario della Madonna di Onea, all'estremo limite occidentale del paese, in posizione un tempo isolata ed ormai inglobata nell'agglomerato urbano.
Sulle pendici del monte Ciolino, sul versante settentrionale della valle, si trova il convento dei frati francescani e delle suore clarisse, da cui si ha un'incantevole vista su Borgo e sulle montagne circostanti.
Chiesa di Sant'Antonio di Padova, nella frazione di Olle.
Architetture militari
Castel Telvana si trova una quota leggermente superiore e in posizione strategica e panoramica, in parte diroccato ed in parte adibito a residenza privata, caratterizzato da una torre quadrangolare alta e stretta.

Architetture civili
Il centro storico (ed in particolare la zona denominata "Borgo vècio", ovvero "Borgo vecchio") è caratterizzato da numerosi palazzi antichi, con interessanti portali, affreschi e altre decorazioni. Nelle vicinanze della chiesa arcipretale e lungo il Brenta si trova l'ex-filanda, notevole edificio industriale ora riconvertito e sede del Polo scolastico superiore (Istituto di istruzione "A. Degasperi"). Sulla sponda opposta del fiume è stato da poco realizzato il parco della pace "Alfredo Giorgio Dall'Oglio".



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