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Piemonte - Capoluoghi di Provincia da visitare: VERCELLI
Guida di Viaggi e Turismo in Italia - Visit Italy
Pubblicato da Francesca Ur, in Piemonte · 11 Dicembre 2021
Situata nell’area nord-orientale del Piemonte, la provincia di Vercelli si estende lungo il corso del fiume Sesia. Paesaggi, multiformi e ricchi di fascino, variano dalle massicce vette alpine alle vaste pianure.
Diverse aree protette interessano il territorio tra cui il Parco Naturale Lame del Sesia con ambienti umidi e garzaie, il Parco Fluviale del Po (tratto Alessandrino-Vercellese), luogo ideale per il birdwatching e il Parco Naturale Alta Valsesia, parco alpino per eccellenza che si estende fino al Monte Rosa.



Le pianure del vercellese sono l’ideale per passeggiate in bicicletta tra risaie e aironi, in ambienti incontaminati. Spettacolare è il panorama delle risaie che contraddistingue il vercellese. Arrivando in treno, in macchina o a piedi magari lungo la via Francigena, si rimane incantati dallo spettacolo unico delle terre del riso che acquista tutto il suo fascino in primavera, quando le risaie allagate regalano uno spettacolo idilliaco altrimenti conosciuto come “mare a quadretti”.



Il percorso alla scoperta di risaie e antiche cascine conduce ad Arborio, la località rinomata per la produzione dell’omonima qualità di riso, inoltre Vercelli rappresenta un centro importante lungo le Vie Francigene perché proprio a Vercelli si uniscono diversi percorsi che portano a Roma. Primato d'eccellenza inoltre per il capoluogo di provincia che rappresenta l'unico luogo in cui si incontrano due importanti cammini: il Cammino di Santiago e l'itinerario di Sigerico.

Tutto il territorio è colmo di arte e storia come è evidente dalle architetture del centro storico di Vercelli.



Simbolo della città da più di 800 anni, l’Abbazia di Sant’Andrea è un eccezionale esempio di fusione di elementi romanici e gotici. L'abbazia custodisce, oltre ad un magnifico chiostro, una delle sale capitolari più belle d’Italia dove nel 1310, alla presenza dell'imperatore Enrico VII, venne firmata la pace tra guelfi e ghibellini vercellesi. Ma è conosciuta anche per la storia del misterioso lago sotterraneo. Si narra infatti che sia stata costruita su di un lago sulle cui acque pare fosse ancorata una zattera, adoperata dai più coraggiosi per raggiungere l’altra sponda. Questo ambiente pare, sia raggiungibile tramite i cunicoli della chiesa che si snodano sotto l’edificio. Questi luoghi, all’epoca, erano fondamentali per la sopravvivenza e spesso venivano utilizzati per spostarsi in segreto senza essere visti. Al lago sotto Sant’Andrea vi si può accedere, calandosi all’interno dei tombini di fronte all’entrata della chiesa. La struttura sottostante presenta una serie di pilastri simmetrici che sostengono la volta che arricchiscono un ambiente buio, pulito e umido. E’ facile dunque pensare che, un tempo, questo luogo fosse utilizzato come cisterna per ospitare un migliaio di metri cubi d’acqua. Un altro ambiente parallelo perfettamente identico è stato ritrovato scendendo attraverso un altro tombino.



L'imponente Cattedrale di Sant’Eusebio, altro simbolo cittadino, conserva al suo interno, sospeso al centro della navata maggiore, uno splendido crocifisso in lamina d’argento di epoca ottoniana, considerato uno dei più importanti esempi di arte sacra del Medioevo.
La chiesa di San Cristoforo è conosciuta anche come la Cappella Sistina di Vercelli, è completamente affrescata e conserva al suo interno alcuni dei più importanti capolavori del Rinascimento piemontese come la pala della Madonna degli Aranci, le Storie di Maria Maddalena, le Storie di Maria Vergine, la Crocifissione e l'Assunzione della Vergine.
Tra le varie attrattive, da non perdere il Museo Borgogna che raccoglie una delle collezioni di opere d’arte più importanti del Piemonte, con dipinti realizzati tra il Rinascimento e l’Ottocento.
Vercelli, conserva ancora intatte, alcune tracce del suo glorioso passato. Le più significative, disposte su tutto il territorio urbano, sono senz'altro le torri medievali, veri e propri simboli di potere che fanno di Vercelli l’unica città turrita del Piemonte.



Ne è un esempio la magnifica Torre dell'Angelo, che si affaccia sulla centrale Piazza Cavour. Secondo la leggenda popolare il nome della torre deriva da un episodio miracoloso: un angelo sarebbe intervenuto per salvare una persona che stava precipitando dalla costruzione dopo esservi salito. Altre fonti, di tipo letterario, riportano il miracoloso intervento operato da S. Mauro su di un uomo precipitato dalla torre nell’anno 543. La tesi in esame però non regge molto. Altre leggende riferiscono che fu la Torre ad essere salvata dall’angelo. Si racconta infatti che la costruzione, non consolidata bene da un punto di vista strutturale, stesse crollando, quando un angelo miracolosamente la salvò dalla sua rovina. Ma ciò che la rende veramente famosa è lo spettacolo che offre a coloro che, la sera del 6 gennaio, giorno dell’Epifania, attendono la discesa della Befana che calandosi con una corda sparge caramelle agli astanti, grandi e piccini.



La piazza, da sempre cuore economico e pulsante della città e probabile sede dell'antico foro romano, è completamente circondata da portici e deve il suo nome al monumento che si erge al centro dedicato al conte Camillo Benso. A poca distanza si trova Piazza Palazzo di città, conosciuta anche come piazza dei pesci, per via del mercato ittico che qui si svolgeva, che conserva l'antico broletto, sede del comune cittadino tra il Duecento e l'Ottocento. A poca distanza lungo via Duomo si affacciano alcuni tra i palazzi nobiliari più belli della città. Altri interessanti palazzi nobiliari si possono ammirare lungo Corso Libertà, importante via commerciale che attraversa tutto il centro storico. Da non perdere poi i suggestivi vicoli come via Foa, che un tempo ospitava il ghetto ebraico cittadino, dove si può ammirare la stupenda Sinagoga in stile moresco.
Ovviamente la nostra visita non può concludersi senza provare la cucina tipica del luogo. I Bicciolani citati in apertura sono un esempio di leccornia vercellese ma non dimenticate i piatti a base di riso come la “panissa” o la “brudera”.




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