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La cultura religiosa del presepe di Natale
Guida di Viaggi e Turismo in Italia - Visit Italy
Pubblicato da Italy FOR Tourist in Cultura e Tradizioni · 15 Dicembre 2022
L'origine del presepe è da ricercarsi nelle pagine del Vangelo, o meglio nella loro interpretazione. San Luca riferisce, che Maria diede alla luce suo figlio e che, dopo averlo fasciato, lo pose in una mangiatoia.



L'origine del presepe è da ricercarsi nelle pagine del Vangelo, o meglio nella loro interpretazione. San Luca riferisce, che Maria diede alla luce suo figlio e che, dopo averlo fasciato, lo pose in una mangiatoia. Da qui si dedusse che Gesù fosse nato in una "mangiatoia", e poiché in Oriente le grotte naturali servivano da rifugio ai viandanti e da stalla agli animali, si iniziò a formare l'idea che Gesù fosse nato in una grotta. Già dal 300, inoltre, Sant'Ambrogio, riferisce che, nella grotta, un bue ed un asinello avessero riscaldato col proprio alito il corpo del Salvatore.
La prima descrizione, vera e propria, del luogo dove nacque Gesù, la diede comunque san Girolamo, il quale, nel 404, descrisse la grotta del Salvatore con la famosa mangiatoia, scavata nella roccia e supportata da piedi di legno. Nella grotta di Betlemme, che è ancora oggi possibile visitare, la mangiatoia di pietra venne rivestita di lastre di metallo prezioso forate, affinché i fedeli potessero vederla e toccarla, ma non portarla via. Le reliquie, presunte, della mangiatoia sono oggi conservate a Roma, nella basilica di Santa Maria Maggiore.
La rappresentazione del presepe, ossia la riproduzione a tre dimensioni della nascita di Cristo, che si fa nella case e nelle chiese tra Natale e l'Epifania, ha invece un'origine più tarda. Il primo presepe sarebbe stato rappresentato da San Francesco, con persone vive, a Greccio, vicino Rieti, nel Natale del 1223. Dopo questo primo evento, i frati francescani e domenicani, promossero la costruzione di presepi, non solo in tutta l'Italia, ma anche nel resto dell'Europa centrale. Questi presepi erano talvolta permanenti, oppure costituiti da figurine mobili, in legno, terracotta o altri materiali.




Il più antico presepe italiano, tutt'oggi conservato, è quello dell'oratorio del Presepio sotto la Cappella Sistina, in Santa Maria Maggiore, a Roma. Risale al 1280, fu scolpito da Arnolfo di Cambio, ed è quasi intatto. A questo, successero molti illustri presepi scolpiti dai più grandi artisti di tutti tempi.
Ma fu soprattutto a Genova ed a Napoli, tra il Seicento ed il Settecento, che il presepe divenne una vera e propria forma d'arte. Ed oltre alle figure della Madonna, di san Giuseppe, di Gesù bambino e del bue e l'asinello, si arricchì di innumerevoli elementi decorativi: angeli, pastori e agnelli, i re Magi a cavallo, e poi anche gente comune, mandriani, botteghe, taverne, mercati, serenate e mille altre statuine, dalle pose ed espressioni più varie.
I presepi viventi esistono ancora, e vengono realizzati in molte località con presonaggi reali in costume. Tra i più famosi, quello di Rivisondoli, in Abruzzo, e quello di Revine, in Veneto.
Ogni anno a Natale, l'Angelicum di Milano tiene un'esposizione dei presepi provenienti da tutto il mondo, ed esistono numerose associazioni di amici del presepio.

Il presepe è una grande tradizione del Natale. Il Papa,  da Greccio (dove San Francesco ideò il 25 dicembre 1223 il primo presepe vivente), ha chiesto di riscoprirlo perchè "Rappresentare l'evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia". Ha affermato il Pontefice:  il presepe "è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura".



Il presepe è molto più di una tradizione ripetuta senza ormai comprenderla. È un esercizio di bellezza, di ingegno, di creatività e di tradizione al tempo stesso. Ma è soprattutto la scena della più grande sorpresa di Dio al mondo ed è uno specchio onesto dell’umanità, di allora e di oggi. Ci sono i poveri e i ricchi, i credenti e gli indifferenti. C’è il buio e c’è la luce. C’è l’uomo e c’è Dio.



Il presepe ha tante storie locali da riscoprire. Si può allestire in molti modi senza perderne lo spirito originario che è quello ricordato da Papa Bergoglio ma certamente in Italia quello d'elezione, il più famoso è quello napoletano. Via San Gregorio Armeno è una strada del centro storico di Napoli, celebre per le botteghe artigiane di presepi. In epoca classica nella strada esisteva un tempio dedicato a Cerere, alla quale i cittadini offrivano come ex voto delle piccole statuine di terracotta fabbricate nelle botteghe vicine. Ma la nascita del presepe napoletano è molto più antica. La consuetudine di allestire presepi nelle chiese iniziò a diffondersi nel Regno di Napoli verso la fine del 1200.



Nel 1600 gli artisti napoletani diedero alla rappresentazione della Natività una nuova connotazione, introducendo anche scene di vita quotidiana e nuovi personaggi; ecco, quindi, apparire le statuette delle popolane, dei venditori di frutta, dei mendicanti, insieme a figure di vario tipo, fino a raggiungere l’apice dell’ideazione creativa nel 1700, periodo in cui è ambientato il presepe napoletano che viene realizzato per le feste natalizie.



In questa rappresentazione Paradiso e Inferno, Bene e Male, Pagano e Cristiano coesistono. Ogni singolo elemento ha una collocazione precisa e un significato particolare. Oggi via San Gregorio Armeno è nota in tutto il mondo come il centro espositivo delle botteghe artigianali che tutto l’anno realizzano statuine per i presepi, sia canoniche che originali.



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