Borghi Medievali Marche: San Ginesio
Pubblicato da Italy FOR Tourist in Marche · 24 Marzo 2022
San Ginesio è un bellissimo borgo medievale (in fondo a queta pagina il bellissimo video), ricco di monumenti come la Pieve Collegiata (1090) , unico esempio di stile gotico fiorito nelle Marche, la possente cinta muraria del XIV sec. che conserva ancora camminamenti di ronda, feritoie e torrioni, delimita il centro storico, il Teatro "G. Leopardi", la Chiesa di San Francesco (XI sec.), la Pinacoteca. Percorrendo la principale via del borgo, si raggiungono i giardini di Colle Ascarano da dove è possibile ammirare un panorama unico che spazia dal mar Adriatico al Gran Sasso e ai Monti della Laga. La grande piazza centrale è intitolata ad Alberico Gentili (1552-1608), il figlio più illustre di San Ginesio, giurista presso la corte di Elisabetta I d'Inghilterra considerato il padre del diritto internazionale . Poco più di 3.000 abitanti, colpito dal terremoto del 2016 (rientra nel cratere sismico), il piccolo centro è Bandiera Arancione del Touring Club e fa parte del club dei Borghi più belli d'Italia: si trova nel cuore del Parco dei Monti Sibillini, a 700 mt di altitudine.

Il borgo, soprannominato anche "il paese delle 100 chiese", sorge anche in un sito panoramico che consente la vista dei comuni di Civitanova Marche, Gualdo, Ripe San Ginesio, Sant'Angelo in Pontano, Penna San Giovanni e Monte San Martino, delle frazioni di Passo San Ginesio, Pian di Pieca e Santa Croce (appartenenti al comune stesso), della frazione di Sassotetto (comune di Sarnano) e la vista del mare Adriatico e delle pale eoliche di Serrapetrona. All'interno del territorio comunale nasce e scorre il torrente Fiastrella, presente già in epoca romana con il nome Flussorius, che sfocia nel Chienti.

La prima citazione conosciuta del nome è "castrum Sancti Genesij", risalente al 995. È probabile che il luogo precedentemente denominato "Avia" o "Oppidum esculanum" mutasse nel toponimo San Ginesio dopo il passaggio dei Franchi di Carlo Magno. Il Santo patrono del borgo non è Genesio di Arles, né il Genesio di Brescello, come scritto da Gaetano Moroni, ma Genesio di Roma, mimo fatto martirizzare nel 303 dall'imperatore Diocleziano per essersi rifiutato di rappresentare in scena, in modo burlesco, il battesimo sacramento dei Cristiani. Per questa ragione il Santo è diventato il patrono della gente di teatro. Nel 1601, papa Clemente VIII concesse a San Ginesio la reliquia del Santo consistente in un braccio sinistro; ma siccome il martire Ginesio e il martire Eleuterio erano stati sepolti insieme, per evitare confusioni, le "sante braccia sinistre" inviate furono due. Da allora le reliquie sono conservate nella maggiore chiesa del luogo, denominata col nome di Collegiata.

La storia di San Ginesio inizia intorno al I millennio a.C., quando i Senoni si stanziarono nel territorio. Con l'arrivo dei romani i galli Senoni vennero sconfitti e conquistati, più precisamente dal III secolo a.C al I secolo d.C. San Ginesio si presenta con pianta urbanistica a croce, circondato da un imponente giro di mura castellane dove sono ancora visibili i rompi-tratta e tutte le strutture difensive dell'epoca, dal camminamento di ronda, alle feritoie per arcieri e ai torrioni.
Con la caduta dell'Impero Romano, i Goti e i Longobardi, questi ultimi spodestati da Carlo Magno, distrussero gli insediamenti di pianura, costringendo gli abitanti ad arroccarsi e a rifugiarsi nelle colline più interne, dove i nobili erano soliti recarsi per le loro battute di caccia. Con l'arrivo dei Normanni nel X secolo, la borgesia prese la decisione di costruire una fortificazione sul colle più alto per dominare il passaggio a valle da un luogo adatto: così nacque San Ginesio.

Dal Conero ai Sibillini al Gran Sasso, ampio è il panorama che si può godere da questo borgo, tanto che gli è stato dato l'attributo di "balcone dei Sibillini". La città ha un impianto urbano medioevale ed è racchiuso da mura con torri e baluardi.
Il monumento principale del borgo è la collegiata, di fondazione romanica, con una facciata tardo gotica, un ricco portale e una sontuosa decorazione in cotto. Il patrimonio museale di San Ginesio è raccolto nella pinacoteca Gentili, con una sezione antica, con dipinti dalla metà del XV sec. fino al XVII, e una sezione moderna, con opere contemporanee, strumenti musicali e arredi sacri. Molto importante l'Archivio storico comunale, giunto intatto dal 1199 fino ad oggi, ricostruendo fedelmente secoli di storia marchigiana.

Nell'intero mese di agosto, il Palio anima i vicoli e le piazze dei quattro rioni del paese, rievocando l'atmosfera del passato con rievocazioni, sfilate in costume, la Giostra dell'anello e altri spettacoli antichi. Da gustare sono il vino rosso San Ginesio DOC e il Polentone di San Ginesio, preparato con la farina di granoturco e servito con sugo di carne o in bianco (con salsiccia, costate di maiale e funghi) e con il formaggio pecorino.
Come Arrivare
In Auto - Da Nord e da Sud
Prendere l'autostrada A14 (da nord in direzione di Ancona e da sud in direzione di Napoli), uscire a Civitanova Marche, prendere la SS 77 in direzione di Tolentino/Macerata, uscire in direzione Macerata Ovest/Sforzacosta, proseguire in direzione di Ascoli Piceno, continuare sulla SP 78, attraversare Maestà, Passo San Ginesio, seguire indicazioni per San Ginesio.
Da Macerata Prendere la SP 77, attraversare Sforzacosta, continuare sulla SP 78, attraversare Passo San Ginesio, Passo Sant'Angelo e proseguire seguendo la indicazioni per San Ginesio.
In treno
La stazione ferroviaria consigliata è Tolentino.
Si prosegue con gli autobus extraurbani della linea Sasp.
In autobus
Autolinee SASP
In Aereo
Aeroporto Ancona (78 km circa)
In Nave
Porto di Ancona (81 km circa).
E' collegato con i porti della Grecia, Croazia, Turchia, Albania, Montenegro.
Guarda il bellissimo video del Borgo