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Borghi Italiani: Cingoli - Il Balcone delle Marche
Guida di Viaggi e Turismo in Italia - Visit Italy
Pubblicato da Francesca Ur, in Marche · 10 Luglio 2022
Grazie alla sua posizione panoramica sul territorio marchigiano, Cingoli è denominato il "Balcone delle Marche" e rientra tra i Borghi più belli d'Italia. Una vasta terrazza da cui è possibile godere della vista di gran parte del territorio marchigiano, con la cornice naturale del mar Adriatico e del monte Conero.



Il territorio comunale di Cingoli è molto esteso, caratterizzato da un ricco patrimonio naturalistico e storico-architettonico. Suggestive per gli amanti della natura sono le passeggiate, possibili sia a piedi che in bicicletta nei boschi che attorniano Cingoli ognuno con qualche leggenda o eco del passato a renderlo più affascinante. Qualche esempio? Il percorso di Tassinete, oppure quello del Monte Nero, oppure quello per raggiungere la grotta di Santa Sperandia, e ancora, il percorso che porta al Cristo delle Marche.



Ma andiamo con ordine. Il percorso di Tassinete prevede la percorrenza di una zona forestale di grande importanza per la presenza del Tasso o Taxus baccata, una conifera ormai molto rara a causa della deforestazione. Tanti e antichi alberi di Tasso tutti insieme sono difficili da trovare e qui ve ne è anche uno “monumentale” della circonferenza di quasi cinque metri la cui età è stimata tra i 900 e i 1000 anni. Proprio per la loro longevità infatti vengono anche chiamati “Alberi dell’Eternità”. Il Tasso non finirà mai di stupirvi perché se da un lato gli si attribuisce longevità, dall’altro è anche chiamato “Albero della Morte” dato che la sua corteccia, le bacche e le foglie contengono toxina, una sostanza mortale. La leggenda narra che fu una freccia di tasso quella che colpì a morte Re Riccardo, Cuor di Leone.



Il percorso del Monte Nero conduce all’antico eremo silvestrino presso il Lago di Castreccioni o lago di Cingoli, qui si può ammirare il ponte dell’Intagliata. Il ponte, di origine medioevale, si trova in condizioni fatiscenti ma dona al visitatore una visione affascinante di luogo perso nel tempo. Ormai incastrato tra la vegetazione, il ponte dell’Intagliata faceva probabilmente parte di un sistema fortificato ma quello che lo rende ancora più affascinante sono “le cascatelle di Cingoli”. Il fiume Musone, infatti, in questo tratto passo sotto gli archi del ponte effettuando alcuni salti di pochi metri e generando delle piccole cascate, da qui “le cascatelle”.



Altro interessante percorso è quello che vi permette di raggiungere il Santuario di Santa Sperandia, che risale al XIII secolo e al cui interno si trova il corpo della santa, patrona di Cingoli, nata a Gubbio ma vissuta e morta a Cingoli nel 1276. La storia ricorda il Miracolo delle Ciliegie: nel mese di gennaio la santa aveva chiamato alcuni muratori per il restauro e l'ampliamento del monastero. Preparò loro da mangiare e a fine pasto chiese loro se avessero avuto bisogno di qualcos'altro. I muratori, presi da spirito goliardico, risposero che avrebbero gradito delle ciliegie fresche. La santa, dopo aver fatto ricorso alla preghiera, vide apparirgli un angelo in atto di porgerle un cesto di ciliegie. Santa Sperandia le portò ai muratori, i quali sbalorditi per il prodigio, si gettarono ai suoi piedi, chiedendole perdono per l'insulsa ed irriverente beffa. Per raggiungere la grotta che fece da rifugio a Sperandia, bisogna scendere ben 430 gradini. Lungo il percorso incontrerai l’acqua di Santa Sperandia, ossia una piccola buca scavata nella roccia che rimane sempre piena anche nei periodi di siccità. La tradizione vuole che si sia formata per essere utilizzata da Santa Sperandia. Questo percorso, risale e si ricongiunge con il sentiero principale che porta proprio all’Eremo di Santa Sperandia. Percorrendo i 430 gradini effettuerete il percorso ad anello che vi porterà al punto di partenza ossia all’Eremo.



Infine consigliamo di raggiungere il Cristo delle Marche ad Avenale di Cingoli. Raggiungendo la località Avenale, troverete l’indicazione per il Cristo delle Marche. Da qui salirete per una strada sterrata e dopo 5 chilometri circa arriverete ad un altopiano. Sulla sinistra una strada sterrata, indica Domus Bonfili, proseguite per circa 2 chilometri. Raggiunta Domus Bonfili girate attorno alla casa e resterete esterrefatti dal panorama che vi si aprirà davanti agli occhi e lì ad aspettarvi troverete il Cristo delle Marche. La statua è alta 2.70 mt ed è scolpita in pietra di granito nero africano.
Ovviamente Cingoli non è soltanto natura ma anche arte e cultura. Il centro si caratterizza per il susseguirsi di palazzi nobiliari dai colori caldi degli intonaci e dai portali rinascimentali.



Numerose sono le chiese da visitare: la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, la Chiesa barocca di San Filippo Neri, la Chiesa di San Niccolò e la Chiesa di San Domenico, che custodisce la grande tela della Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto. Fra gli edifici di architettura civile si segnalano il Palazzo Municipale, Palazzo Conti, Palazzo Puccetti e Palazzo Castiglioni, nel quale nacque papa Pio VIII. Da non perdere la visita al Museo Archeologico, che conserva le testimonianze del vicino sito di Moscosi, risalente all’età del Bronzo, e alla Pinacoteca Comunale "D. Stefanucci".



Fuori dalle mura cittadine sorgono la Collegiata di Sant’Esuperanzio, dalla bella facciata romanica, nel cui interno sono conservate numerose opere d’arte.
Non perdetevi neanche la deliziosa cucina tipica locale come la parmigiana di cardi, che qui si chiamano gobbi, le tagliatelle al sugo di cinghiale, i calcioni, la pizza di formaggio, e tra i dolci le ciambelle, i cavallucci e il celebre Serpe



Oppure, se preferite, potete anche organizzare la vostra visita in base agli eventi più significativi che hanno luogo a Cingoli nel corso dell'anno. Ricordiamo: la ”9 Fossi” Gran Fondo di Mountain bike a carattere Nazionale (aprile), la rievocazione storica "Cingoli 1848" (luglio), l'Esposizione Nazionale Canina (luglio), e i Mercatini serali con artigianato e piccolo antiquariato (luglio e agosto).




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