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Borghi Medievali: Dozza Il Borgo degli Affreschi e dei Murales
Guida di Viaggi e Turismo in Italia - Visit Italy
Pubblicato da Italy FOR Tourist in Emilia Romagna · 9 Ottobre 2022
A metà tra Toscana ed Emilia Romagna svetta questo splendido borgo medievale, città dei "murales" , tra le verdeggianti colline dell’appennino tosco-romagnolo che tratteggiano il versante occidentale dell’Emilia Romagna, ci si imbatte nel piccolo comune di Dozza (in fondo a questa pagina potete vedere il video del Borgo) , un borgo medievale di rara bellezza sito sul crinale di un colle. Da qui, la collina svetta fiera sulla valle del fiume Sellustra e riscende dolcemente verso la via Emilia, a una manciata di chilometri da Imola e a meno di un’ora da Bologna.



A Dozza, l’arte si fa paesaggio urbano ed arreda i muri delle case, le strade e le piazze, inondando di luce e stili diversi ogni angolo ed aprendosi a squarci di colori improvvisi.
Si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto, in cui si possono ammirare oltre un centinaio di opere realizzate da nomi prestigiosi dell’arte contemporanea. All’interno della Rocca sono conservati gli affreschi e i bozzetti delle opere su muro esposti nel Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto.
Un borgo incorniciato da vigneti che si estendono a perdita d’occhio, i cui filari si rincorrono attraverso pendii dai profili morbidi quasi a delimitare con le loro geometrie perfette il confine occidentale tra la Romagna e l’Emilia.



Un paesaggio idilliaco dominato da una maestosa Rocca Sforzesca – la Rocca di Caterina – perfettamente conservata, così come le mura e i tetti delle case che compongono questa borgata, un tempo conosciuta con il nome di ‘Ducia’ che significa letteralmente ‘Doccia’. A guardarla bene, viene da chiedersi cosa c’entri Dozza con l’acqua, la grande assente – e al tempo stesso assoluta protagonista – della storia di questo luogo entrato a buon diritto nel novero dei 295 Borghi più belli d’Italia.  L’acqua dovrebbe essere, per Dozza, quasi un paradosso considerando che da secoli essa ha fatto del buon vino una delle sue più raffinate eccellenze.



Eppure tutto parla di lei: lo stemma del Comune con il grifone araldico che si abbevera da una conduttura da cui sgorga dell’acqua; i resti di un antico acquedotto costruito per raccogliere l’acqua da Monte del Re e far fronte ai periodi più siccitosi; i toponimi delle chiese, delle stradine e dello stesso borgo: “Duza” o “Ducia” in latino non vuol dire semplicemente “doccia”, ma come suggerisce l’etimologia del termine, “canale” in cui scorre l’acqua.
l suo centro storico, dalla caratteristica forma a fuso, conserva intatto l’originale tessuto edilizio di stampo medioevale, e la possente Rocca Sforzesca, posta all’apice del paese si armonizza perfettamente con il resto dell’abitato, che segue il tracciato delle antiche mura.



Successivamente trasformata nel signorile Palazzo Malvezzi Campeggi, la maestosa Rocca fu voluta da Caterina Sforza, che la riedificò alla fine del XV secolo sulle precedenti rovine di fortezze bolognesi del 1250 ca. I bolognesi Campeggi la trasformarono da edificio puramente militare in palazzo signorile sul finire del ‘500. La Rocca passò in seguito, per via ereditaria, alla famiglia Malvezzi-Campeggi che vi dimorò fino al 1960.
Da visitare gli appartamenti del piano nobile, il salone, i salottini e le camere da letto, la cucina, le prigioni, le stanze di tortura, i camminamenti sulle torri. Al secondo piano si trovano il Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto e la Collezione Mascellani, mentre i sotterranei ospitano l'Enoteca Regionale dell' Emilia Romagna.

Nel centro storico, al quale danno colore e atmosfera i muri dipinti, meritano inoltre una visita la Chiesa prepositurale di S. Maria Assunta in Piscina, edificata nel XII sec. sui resti di una precedente chiesa romanica - contiene una tavola del 1492 di Marco Palmezzano, il Rivellino, dentro il quale è ricavata la porta settecentesca di accesso al borgo, e la Rocchetta di origini trecentesche.



“Il borgo dalle mura dipinte” o, se preferite, “il museo vivente”: così è conosciuta oggi Dozza. E ad accendere i fari su questo minuscolo borgo medievale ha contribuito senza dubbio la Biennale del Muro Dipinto, lanciata su iniziativa comunale negli anni Sessanta. Una manifestazione che nel tempo è diventata una permanente di arte di strada e che ha visto gareggiare artisti contemporanei già affermati e talentuosi esordienti per conquistare la possibilità di dipingere le facciate e le porte degli edifici del paese.
Ed è così che ogni due anni, a settembre, nuove opere vedono la luce sui muri e sugli usci ancora liberi di questa piccola fortezza medievale che convive in totale armonia con il luccichio contemporaneo della “Street art”. Alcune cominciano a mostrare i primi segni del tempo tradite da una leggera patina velata, altre invece brillano ancora nei loro colori sgargianti. Muri d’autore, insomma, che raccontano in un susseguirsi continuo più di 200 storie, da oltre mezzo secolo.



DA NON PERDERE
Non si può lasciare Dozza senza aver visitato l’Enoteca Regionale. Situata nei suggestivi sotterranei della Rocca Sforzesca, si trovano esposte, e in vendita, oltre 800 etichette selezionate. Il percorso è organizzato secondo il criterio degli abbinamenti con i cibi. I locali ospitano inoltre un wine bar per degustazioni guidate da sommeliers professionisti.

SULLA TAVOLA
Dalle tagliatelle ai garganelli, ai tortelli di ricotta alla salvia, qui la pasta è fatta rigorosamente con la sfoglia tirata a mano. Tra i secondi dominano le carni ai ferri, come fiorentina e castrato. Immancabile la piadina, da abbinare con formaggi molli, come il freschissimo squacquerone, e gli ottimi salumi. In fatto di vini la scelta è ricca, regna tra i rossi il Sangiovese DOC e fra i bianchi l’Albana DOCG.
Dozza è attraversata dalla Strada dei Vini e Sapori Colli d’Imola.

PER TENERSI IN FORMA



Il ciclista più appassionato può percorre la Vallata del Santerno, del Sillaro e la Val Sellustra, immerso nel paesaggio, e partecipare dello spettacolo che la natura offre.
A 15 Km di distanza si trovano lo stabilimento termale di Castel San Pietro Terme e il Golf Club “Le Fonti", un bellissimo campo da golf a 18 buche nell’affascinante Valle del Sillaro.

Guarda il Video del Borgo



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